Il Figlio del Fuoco
- REBORN- Libro II
Il Figlio del Fuoco
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-REBORN-
Libro II
«Drevanna? La conosci?» Il modo in cui il ragazzo pronunciò quel nome le suonò stonato, carico di sentimenti indecifrabili.
L'impressione di Selema fu rinforzata dal viso dolce che la fissò in attesa di una risposta, sporgendosi verso di lei tanto quanto gli permettevano le sbarre.
Nonostante avesse i capelli arruffati, intrisi di polvere e fango secco, si notava comunque il loro luminoso castano dorato. I suoi occhi, poi, erano verdi: di un verde talmente profondo e scintillante da rivaleggiare con gli smeraldi. Sul fondo di quelle iridi si alternavano svariate emozioni, tra cui l'inquietudine e, probabilmente, l'insicurezza.
«Certo, e molto bene.» annui convinta la sarta «È più di un decennio che sono al servizio della nostra sovrana.»
«Lei com’è... davvero?»
«Se mi dici il tuo nome, ti racconterò di lei.»
Un lungo silenzio accolse quella richiesta...
«Dreman. Io mi chiamo Dreman.»
"Il principe perduto? Il figlio di re Dreron che tutti credono morto alla nascita e di cui, proprio per questo, è proibito pronunciare il nome? Possibile?!"
Selema lo squadrò forse per un istante di troppo, accorgendosi dell'ansia sul viso che la fissava dalla cella di fronte alla sua: non era quello di un guerriero minaccioso, bensì quello di un ragazzo ancora imberbe. Lo paragonò ad un cucciolo abbandonato che si difende con la forza della disperazione.
«Cosa vorresti sapere di lei?» gli chiese gentilmente e lui rispose semplicemente: «La verità.» Così iniziò a raccontargli quello che voleva ed era giusto che sapesse.